Responsabilità sociale e compliance
10 Novembre 2011 • di Roberto Rocchegiani
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L’accountability registra tutte le fasi in cui si articola il percorso formativo dei lavoratori. È un’informativa che tiene anche conto dell’aggiornamento delle nostre procedure di lavoro in sicurezza, effettuata sulla base delle proposte individuali che arriveranno da chi ha appena effettuato il corso di formazione. In questo mio ultimo contributo utili facsimili integrano la spiegazione dei passaggi operativi finalizzati al completamento del programma formativo
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1. Premessa “poetica”, ma non troppo…
2. Informazione e formazione: precisazioni
2.1 Informazione
2.2 Formazione
3. Fasi operative della formazione
“... Non vogliate negar l'esperienza
di retro al sol, del mondo sanza gente.
Considerate la vostra semenza
fatti non foste a viver come bruti
ma per seguir virtute e conoscenza”
(Dante Alighieri, Divina Commedia, Inferno canto XXVI, 116-120)
Questa frase che Ulisse rivolge ai compagni con i quali s'imbarca, in quello che Dante nel XXVI canto dell'inferno della Divina commedia definisce il folle volo, sono un capolavoro d'eloquenza retorica (fatti non foste a viver come bruti, ma per seguire virtute e canoscenza), tutta tesa a sminuire il senso del pericolo agli occhi dei suoi rematori.
L’Ulisse dei giorni nostri è il piccolo, a volte piccolissimo, imprenditore, che nell’impeto della quotidiana sopravvivenza, lancia il cuore oltre l’ostacolo!
Molto avventuroso e anche romantico ma insufficiente perché è un comportamento non fondato su un’adeguata preparazione per affrontare i rischi.
La “canoscenza” che per Ulisse era da scoprire, ai nostri tempi è solo da “acquisire”: nei termini del D.Lgs. 81/08 è definita con le parole INFORMAZIONE e FORMAZIONE.
Decreto legislativo 9 Aprile 2008, n. 81 integrato con:
Estratto:
Articolo 36 - Informazione ai lavoratori
Articolo 37 - Formazione dei lavoratori e dei loro rappresentanti |
Il nostro datore di lavoro, l’Ulisse del III millennio, deve radunare la sua truppa, informarla sulla rotta, accertarsi di avere scelto i marinai giusti, simulare alcune manovre con i tempi e la concitazione che potrebbe richiedere la peggior tempesta, e alla fine annotare sul libro di bordo i nomi dell’equipaggio, seguiti dalle firme dei marinai che attestano così la formazione ricevuta.
È la presa di coscienza di ciò che si andrà a fare; chiaramente questo presuppone a monte un minimo di pianificazione. L’informazione ha molteplici variabili, che vanno dall’orario, alle condizioni climatiche, alle possibili interferenze con altri lavoratori, al luogo, all’utilizzo di attrezzatura e macchinari, ecc.
Il modo più veloce e chiaro per trasmettere un’informativa è la classica riunione che vediamo nei film polizieschi, dove gli agenti , dopo il caffè del mattino, si siedono tutti davanti a una lavagna dove vengono illustrate le operazioni del giorno, le squadre, i pericoli, ecc. Si tratta, quindi, di trovare il metodo più veloce e chiaro per comunicare informazioni e ricevere domande, il tutto accompagnato da un breve documento scritto (numerato progressivamente) firmato per il ritiro (vedi allegati "Consegna informativa" e "Procedura in sicurezza" )
Su questo tema si ricade sull’applicazione “Lex aequiparatur tax” , vale a dire, ogni legge applicata equivale a una tassa da pagare. Proponiamo un esempio, ricavato da certa prassi, in cui esplicitiamo i “costi” della tassa da pagare.
ESEMPIO Formazione sulla sicurezza ex D.Lgs. 81/08 – aula di 20/30 persone, dove un consulente di qualificata origine elenca le sue 40 slide, con stralci del decreto evidenziati sulle responsabilità dei preposti e dei lavoratori, ripetendo ed enfatizzando l’obbligatorietà nell’uso dei DPI. Commenti dell’impresa: costo del corso per lavoratore irrisorio, a parte che abbiamo dovuto fermarli due ore, comunque hanno firmato il verbale di formazione. (La tassa è dunque pagata). Commenti del lavoratore: poveri preposti! Ma da noi chi sono ? E comunque due ore per dirci che dobbiamo portare l’elmetto, che poi non porta nessuno. Scusa, ma le due ore erano pagate? Si ! Meno male… |
Siamo molto lontani da quello che ci chiede il legislatore, ma siamo anche lontani da una sana gestione delle risorse umane, e soprattutto siamo lontani da quello che possiamo fare per evitare gli infortuni, perché la “tempesta” potrebbe arrivare da un momento all’altro, e in quella situazione non avremmo la possibilità di spiegare ai nostri marinai come fare una “gassa d’amante”.
Formazione FASE I
La formazione non può essere svolta senza la verifica di quelli che sono realmente i fabbisogni formativi; la prima verifica sarà, quindi, quella di creare un archivio con attestati di formazione e censimento dell’attività formativa. È inutile ripetere lo stesso corso alle stesse persone sulla stessa materia; sarà molto più utile verificare quali corsi possono completarne il loro curriculum formativo.
Formazione FASE II
Il nostro DVR non sarà sicuramente un documento prodotto dal nostro consulente, dove vengono annoverati tutti i rischi esistenti sul pianeta della metalmeccanica, senza un minimo riferimento alle nostre macchine, ai nostri prodotti chimici, ai nostri rischi specifici (rumore, vibrazioni, ecc.). Sarà, bensì , un documento asciutto e leggibile anche da un comune mortale, che si concluderà con un semplice schema che racchiude i rischi più elevati e i percorsi di miglioramento per abbatterli. E sicuramente nel nostro DVR non diremo che il miglioramento sarà conseguito con l’utilizzo dei DPI (che non è un miglioramento ma un adempimento), ma affermeremo che il miglioramento si persegue con la formazione sempre più specifica e mirata dei nostri lavoratori per far conoscere il pericolo, gestendo le loro azioni in modo da eliminare la probabilità di accadimento.
E visto che a volte risulta impossibile diminuire la gravità dell’infortunio, eliminandone la possibilità di accadimento, ponendo probabilità = 0, ne annulleremo l’effetto (rischio = probabilità x danno).
Badate bene, non ho parlato di ridurre la probabilità , ma di azzerarla. Il miglioramento che tende a ridurla è un autogol, è come se dichiarassimo: “stiamo facendo di tutto per diminuire gli infortuni gravi da cinque in un anno a tre”. State dichiarando che tre persone potrebbero subire infortuni gravi… praticamente vi state autodenunciando.
Formazione FASE III
Ora è tutto più chiaro, sappiamo quali sono le “materie” da approfondire e i “discenti” da formare. Ora il lavoro può passare al responsabile delle risorse umane, il quale presenterà un piano formativo alla direzione con in evidenza le fonti di finanziamento accessibili (Fondimpresa, CNA, Camera di Commercio, ecc.).
Attenzione! La mano lunga delle organizzazioni finalizzate alla formazione potrebbe impossessarsi del vostro buon lavoro e trasformarlo in un semplice foglio di carta (attestato), che se va di lusso, vi viene inviato in copia, altrimenti dovrete ricercarlo, chiedendo cortesemente ai lavoratori di farvene una copia.
Facciamo un passo indietro. Prima di passare tutto alle risorse umane, effettuate voi la ricerca dei formatori; sarebbe il massimo se riusciste voi stessi a partecipare alla formazione, chiedendo questo investimento alla Direzione, motivati dal fatto che se mandiamo al corso cinquanta persone, e poi verifichiamo che la formazione non è stata adeguata, dovremmo ripeterla.
Formazione FASE IV
Nella vostra verifica, avrete sicuramente scelto il Docente che:
Formazione FASE V
Che fatica! Adesso per un bel pezzo siamo a posto!
Mi dispiace ma adesso tocca a voi. Scorrete un attimo questo testo e tornate al punto 14 del decreto.
Letto?
Bene! Con un semplice programma in Access, potrete creare un database dove elencare tutta l’attività formativa svolta dai vostri discenti; questo vi permetterà di stampare un “libretto formativo del lavoratore”.
Il libretto aggiornato andrà consegnato al lavoratore che avrà così evidenza (accountability) sia del vostro operato sia della sua maturazione professionale .
Questo particolare lo ritroverete poi tra le evidenze collegate alla valutazione dello stress da lavoro correlato.
Ultimo sforzo, e poi potremmo dirci entrambi soddisfatti.
Effettuiamo un’informativa, che avrà come tema l’aggiornamento delle nostre “attuali” procedure di lavoro in sicurezza, che verrà effettuata sulla base delle proposte individuali che arriveranno da chi ha appena effettuato il corso di formazione.
Ora non temiamo più alcuna tempesta, possiamo salpare!
DOI 10/4439 rsc20
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