Responsabilità sociale e compliance
02 Maggio 2011 • di Roberto Rocchegiani
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Ci sono risorse ancora nascoste per il rilancio delle PMI.
La produttività passa attraverso una riorganizzazione operata dall’implementazione dei SISTEMI.
Uno di questi è il sistema OHSAS 18001, elemento di distinzione di un’impresa che vuole crescere.
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In un mercato competitivo, i clienti non si limitano a chiedere ai propri fornitori una politica dei prezzi vantaggiosa. Le aziende devono dimostrare una gestione commerciale efficiente e responsabile e la capacità di fornire un servizio affidabile senza eccessivi tempi di inattività causati da infortuni e incidenti sul lavoro. La certificazione del sistema di gestione OHSAS 18001 consente all'organizzazione di dimostrare la propria conformità alle specifiche e offre i seguenti vantaggi:
Oggi questi problemi sembrano secondari, oggi la parola d’ordine è TAGLIARE I COSTI, oggi la parola più utilizzata è CRISI.
CRISI, dal Greco KRISIS, momento che separa un modo di essere o una situazione da un’altra completamente differente.
Siamo sicuri che ci troviamo semplicemente di fronte ad una crisi? Stiamo realmente vivendo solo un piccolo cambiamento dell’economia, dei consumi, del modo di essere? Oppure stiamo vivendo una svolta storica, siamo dinnanzi al cambiamento, stiamo vivendo solo ora dopo dieci anni il passaggio a una nuova era, il passaggio dal secondo al terzo millennio?
Il Prof. Maffesoli descrive così il momento storico:
“L’apocalisse…………..
Alla lettera, è una tragedia tramite la quale si porta a
compimento un’epoca e se ne inaugura un’altra.
E’ il momento in cui ciò che è stato nascosto si manifesta
con prepotenza.
Nel nostro caso, diventa evidente che la nostra società,
a forza di ridurre il mondo a principi quantitativi,
è giunta ad una lancinante povertà.
L’abbondanza ha generato una povertà spirituale che
mina le basi del sistema”
Michel Maffesoli
Titolare della cattreda di sociologia alla Sorbonne Parigi
Se questa è l’intensità, se siamo di fronte ad una apocalisse il CAMBIAMENTO richiesto sarà radicale.
Per generazioni abbiamo vissuto in un’economia che doveva fronteggiare le spinte inflazionistiche, il mattone era il rifugio più sicuro, soddisfare in anticipo i propri bisogni a scapito di qualche rata da pagare non era considerata una scelta da valutare con attenzione.
Oggi ci siamo risvegliati in una situazione completamente diversa, siamo all’inizio di un periodo di DEFLAZIONE, è come se per tutti i beni (immobili e mobili) non corrispondesse più un’equivalente massa monetaria.
L’inadeguatezza delle azioni governative non è riuscita ad evitare la RECESSIONE che rischia di sfociare in una DEPRESSIONE.
Il nostro compito, il compito della classe Dirigente all’interno del tessuto economico è quello di gestire comunque qualsiasi tipo di variabile, e trasformare ogni problema in una opportunità.
L’opportunità è di cogliere il momento di riflessione e di ricerca del nuovo per infondere valori sani, anche se dimenticati da tempo.
Sappiamo che per effetto della diminuzione dell’offerta, data purtroppo dalla chiusura di molte imprese, ci troveremo comunque ad affrontare, anche se solo in termini puramente numerici, una ripresa della domanda.
Questa ripresa potrà però attivare delle leve di sviluppo “compatibili” e quindi perdurare nel tempo, oppure potrebbe dare una sterzata definitiva verso un ulteriore “dissipazione” delle risorse umane, ambientali e quindi sociali, con conseguente ritorno a periodi di siccità nella crescita e di stagnazione dello sviluppo socio-culturale.
Il bene di questa “pausa” nella corsa spasmodica alla distruzione delle risorse ambientali nell’ottica di arricchire una piccola parte della classe borghese, sta proprio nell’organizzare la prossima ripresa.
Il consumatore, è in evoluzione, è alla ricerca di una tranquillità che renda il suo consumare “sostenibile”, ma non ha ancora gli strumenti per valutare il rating delle sue scelte, rischia perciò di rimanere coinvolto in un “green-washing”, una scelta emozionale eco-compatibile solo a livello di immagine, solo a livello di packaging.
Dobbiamo utilizzare questa pausa per educare il consumatore, perché sarà lui a determinare le regole della concorrenza, sarà lui a determinare la sostenibilità della prossima ripresa.
Occorre educare il nostro consumatore alla lettura dei contenuti del suo prodotto, in termini:
Stiamo parlando di certificazioni, alcune ISO, (riconosciute a livello internazione) altre semplicemente “standard operativi” (non riconosciuto per ovvi motivi di convenienza) che sono rispettivamente
Ipotizzando quindi un futuro migliore, quello che ognuno di noi auspica per i propri figli, ci sveglieremo in un’economica dove l’eccellenza verrebbe misurata nella capacità di produrre nel rispetto dell’uomo e delle risorse naturali, e non semplicemente nel raggiungimento di standard qualitativi al minor prezzo.
Questo futuro và costruito; occorre di conseguenza, diffondere una cultura che porti non ad un semplice cambiamento, ma ad una rivoluzione del pensare comune. Solo così potremmo innescare un processo virtuoso verso l’evoluzione dell’umunità.
Ipotizziamo di essere all’inizio di una “ripresa”
Se alla fine l’economia dovesse comunque lentamente ripartire, il tema “sicurezza” sarebbe di assoluta attualità.
Storicamente la curva degli infortuni ha sempre seguito l’andamento del PIL, quindi ad un presunto incremento della ripresa economica potrebbe corrispondere un presunto aumento del numero di infortuni e/o delle condizioni disagiate di lavoro.
A questo si aggiungono anche i problemi derivanti dalla gestione dei budget aziendali, ridotti all’osso dalla necessità di bilanciare la riduzione del valore aggiunto creato dai ridotti fatturati.
Sappiamo, d’altro canto, che in termini macroeconomici, ridurre il numero di infortuni e di malattie professionali potrebbe determinare un incremento delle ricchezze nazionali, perché la stima CEE dei costi del servizio sanitario e delle aziende ha rilevato che l’impatto economico della mancata sicurezza ha un costo di tre e quattro punti del PIL.
Conviene organizzare un sistema per la tutela e la salute dei lavoratori?
Le decisioni strategiche ed i cambiamenti aziendali passano giustamente sotto il vaglio dei nostri “ragionieri”, e seppur parliamo di presunte minori spese, dobbiamo pur sempre considerare i costi vivi dell’implementazione di un sistema; riunioni, documenti da produrre, raccolta di dati, ecc. Se poi siamo dei virtuosi, potremmo anche certificare il nostro sistema, con ulteriori costi vivi per i compensi dovuti alla società di certificazione.
Sottoponiamo allora al nostro “ragioniere” la seguente tabella di sconti dell’INAIL.
L’INAIL con delibera C.S. n. 79 del 21 aprile 2010 (modifica l’art. 24 del D.M. 12 dicembre 2000) ha aumentato lo sconto accumulabile sul premio assicurativo annuo, applicabile a tutte le imprese che dimostrino di aver eseguito azioni significative di miglioramento delle condizioni di salute e sicurezza dei lavoratori, che vadano oltre quelle minime previste dalla normativa di riferimento in materia.
Tra gli interventi di prevenzione particolarmente rilevanti, INAIL contempla esplicitamente la certificazione secondo norma OHSAS 18001, rilasciata da un organismo indipendente accreditato da ACCREDIA. In questo caso, le aziende con sistema di gestione per la sicurezza sul luogo di lavoro, che hanno ottenuto la certificazione, possono ottenere lo sconto del premio semplicemente allegando copia del certificato in loro possesso.
Questa è la tabella di sconto:
N° addetti | Sconto |
---|---|
fino a 10 addetti |
30% |
fra 11 e 50 addetti | 23% |
fra 51 e 100 addetti | 18% |
fra 101 e 200 addetti | 15% |
fra 201 e 500 addetti | 12% |
superiori a 500 addetti | 7% |
Per fornire un esempio concreto un’azienda media di 50 dipendenti avrebbe un beneficio annuo di circa 14.000 €.
Assistiamo quindi a un recupero immediato dei costi di certificazione già dal primo anno.
Se poi l’applicazione delle procedure e del sistema 18001 è attuata dal Servizio di Prevenzione e protezione in maniera seria e metodica, il risparmio in termini di ore di infortunio può arrivare a valori del 1,5 % del monte costo salari, che in termini economici per l’azienda in questione ammonterebbe dai a circa 30.000 € annui.
A questo punto calcolatrice alla mano, il nostro ragioniere effetturebbe il seguente “calcolo di convenienza”:
Descrizione |
Euro | Frequenza |
---|---|---|
Costo vivo della certificazione: | -10.000 | una tantum |
Costi accessori per riunioni e organizzazione della stessa (compresi nel rispetto della L. 81/08, impiego sistematico delle risorse SPP) | ____ | |
Costo annuo per il mantenimento della certificazione | -5.000 | per 4 anni |
Totale costi dopo 5 anni |
-30.000 | |
Sconto INAIL dal secondo anno di certificazione | +14.000 | per 4 anni |
Contributo della CCIAA per l'implementazione di un sistema Oshas:18001 (50% dei costi, max 6.000 euro | +5.000 | una tantum |
Effetti dell'applicazione del sistema. Minor incidenza costi del personale per assenza dovuta a infortuni | +30.000 | per 4 anni |
Totale minori costi |
181.000 | |
Risultato netto dopo 5 anni | 151.000 |
Abbiamo dimostrato che limitati investimenti apportano alti livelli di REDDITIVITA’.
DOI 10.4439/rsc1
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