Corporate finance
02 Maggio 2011 • di Sebastiano Di Diego
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1. Caratteristiche generali di un’operazione di project financing
2. Schematizzazione dell’operazione e soggetti coinvolti
3. La sostenibilità economico - finanziaria del progetto
4. Il piano economico - finanziario
4.1 Le finalità del piano
4.2 La predisposizione del piano economico - finanziario
5. La dinamica dei flussi di cassa
6. La valutazione del progetto
6.1 La valutazione della convenienza economica
6.2 La valutazione della sostenibilità finanziaria
Il project financing è un'operazione di finanza strutturata volta a rendere possibile il finanziamento d’iniziative economiche sulla base della valenza tecnico-economica del progetto proposto, piuttosto che sulla capacità autonoma d’indebitamento dei soggetti promotori dell'iniziativa.
Quest’operazione, pur non prestandosi a una definizione generale, considerata la notevole variabilità delle strutture di project financing riscontrabili nella pratica, presenta tuttavia alcune caratteristiche ricorrenti (nota) :
Sebbene la caratteristica fondamentale di questa tecnica sia l'attitudine dell'attività economica finanziata a generare positivi flussi di cassa tali da compensare il prestito ottenuto per il suo finanziamento e, contemporaneamente, da remunerare adeguatamente il capitale investito dai finanziatori, difficilmente nella pratica si riscontrano casi in cui questo non sia assistito da idonee garanzie offerte da sponsor o da terzi (project financing in senso proprio o puro). Infatti, solitamente, esiste una certa gradualità di ricorso a garanzie accessorie che varia in base alla rischiosità dell'iniziativa e alla reperibilità di capitali.
La schematizzazione della struttura di un project financing operata nella tavola 1, permette di cogliere gli aspetti economico-finanziari dell’operazione, che si caratterizza come un'organizzazione sistemica tra una pluralità di soggetti finalizzata a soddisfare le aspettative economiche di ciascuno di essi.
Tale schematizzazione risulta molto utile per comprendere i valori, che sulla base d’ipotesi e assunzioni iniziali, devono trovare rappresentazione nel modello economico - finanziario di un’operazione di project financing.
Tavola 1 - Struttura di project financing e flussi economico - finanziari
Come evidenziato nello schema, tipicamente i soggetti partecipanti all’operazione sono:
Gli sponsor sono le imprese o le amministrazioni pubbliche che, identificata un'opportunità d’investimento, danno il via all’operazione costituendo la società veicolo e conferendo a essa il capitale di rischio.
Riguardo a quest’ultimo aspetto, si evidenzia che il capitale di rischio ricopre un ruolo molto importante, in quanto:
Come anticipato, il project financing richiede la costituzione di una società ad hoc, la cui unica finalità è la realizzazione e la gestione del progetto.
Tale società, titolare di tutti i diritti relativi all’operazione, è un'entità giuridicamente distinta da quella dello sponsor, con la conseguente separazione dei flussi generati dal progetto da quelli relativi alle altre attività del promotore. Un eventuale fallimento del progetto, dunque, non consentirà al finanziatore di rivalersi su beni del promotore diversi da quelli di proprietà della società di progetto e, simmetricamente, il fallimento del promotore non pregiudicherà l'esistenza della società di progetto.
Inoltre, la costituzione di uno SPV consente ai finanziatori di esercitare controlli molto stringenti e di imporre quei vincoli di natura contrattuale e societaria necessari alla strutturazione di un'operazione di project finance.
Sono coloro che apportano il capitale di debito per la realizzazione del progetto. Le forme di finanziamento più ricorrenti sono le seguenti:
È l’impresa (o il consorzio d’imprese) che si aggiudica la gara per la costruzione dell’impianto.
Essa, pertanto, sviluppa e rende operativo il progetto come appaltatore; deve perciò essere coperto dai rischi che l'iniziativa comporta (per esempio, il rischio di pagamento, il rischio d’indebita escussione da parte del committente delle fideiussioni fornite).
Il gestore è il soggetto che, attraverso la gestione, lo sfruttamento economico e la manutenzione del progetto, ne assicura il funzionamento e di conseguenza la raccolta di ricavi quali fonte primaria di copertura dei costi d’investimento e di finanziamento sostenuti.
I fornitori sono i soggetti che, sulla base di determinati impegni, forniscono beni e servizi necessari alla realizzazione dell'iniziativa.
Essendo gli acquirenti dei servizi relativi al progetto realizzato, giocano un ruolo fondamentale nel fornire quel flusso di ricavi indispensabile per il rimborso dei debiti contratti.
I consulenti sono professionisti, qualificati e indipendenti, cui i promotori si rivolgono al fine di risolvere problemi di varia natura in fase di avvio dell'operazione di project financing.
I financial advisor (società finanziarie e banche d'affari), in particolare, hanno il compito di preparare lo studio di fattibilità e di finanziabilità dell’operazione; predispongono il piano economico - finanziario che farà da quadro di riferimento per lo sviluppo dell'iniziativa.
Il buon esito di una proposta di project financing dipende non solo dalla sua fattibilità tecnica, ma anche, e forse soprattutto, dalla sua fattibilità finanziaria.
Di qui l’importanza che assume, nell’ambito dello studio di fattibilità, l’analisi della sostenibilità economico - finanziaria dell’operazione; l’indagine di questo profilo è, infatti, fondamentale per:
Lo studio di fattibilità, in particolare, deve rispondere agli interessi di almeno due categorie di soggetti:
Non potendo di per sé garantire il raggiungimento del risultato previsto, lo studio di fattibilità viene più che altro utilizzato per valutare ex ante le caratteristiche economiche e non economiche del progetto e la sua attendibilità, tenendo ben a mente che ciò che peserà nella sua valutazione saranno non tanto i numeri, quanto la logica e i legami sottesi all'evoluzione delle variabili e delle fasi del progetto, i suoi punti di forza e di debolezza, i nessi causa-effetto tra le variabili chiave.
Il piano economico - finanziario consiste in un insieme di studi e di analisi che consentono una valutazione preventiva della fattibilità finanziaria del progetto e offrono il disegno di un’ipotesi di modalità di reperimento dei fondi necessari per il sostegno dell’iniziativa stessa (nota)
.
Esso deve contenere:
È importante sottolineare che ai sensi dell’art. 153 del Codice dei contratti pubblici , il piano economico finanziario deve essere asseverato da un istituto di credito. (vedi “Schema di asseverazione di un piano economico – finanziario relativo a un progetto preliminare presentato da un promotore d’infrastrutture ai sensi dell’art. 37 – bis della legge n. 109/1994”).
Obiettivo principale del piano economico - finanziario è quello di stimare:
Nel piano economico-finanziario vengono sintetizzate tutte le possibilità del progetto di tener fede alle aspettative dei promotori e dei finanziatori. I primi punteranno, nell'attuazione del progetto, a un ritorno economico che soddisfi convenientemente il capitale di rischio, i secondi presteranno attenzione alle possibilità di rimborso del debito guardando l'aspetto economico solo quale condizione indispensabile per la creazione delle disponibilità finanziarie necessarie.
Per questo motivo il piano economico - finanziario nel dimostrare la sussistenza dell'equilibrio economico e finanziario dell’investimento, deve rendere evidente:
Il financial advisor, incaricato di predisporre il piano economico - finanziario, deve innanzitutto individuare le ipotesi fondamentali (i c.d. dati input) dalla cui elaborazione scaturiranno gli schemi di Conto economico e Stato patrimoniale previsionali, nonché il calcolo dei Flussi di cassa generati dall’investimento.
Tavola 2 - Schema logico di redazione del piano economico – finanziario
I principali dati input che devono essere indagati sono i seguenti:
→ Investimenti e manutenzioni straordinarie
La costruzione del modello economico - finanziario richiede, innanzitutto, la quantificazione degli investimenti necessari per l’avvio dell’iniziativa di project finance.
A tal fine vanno definiti sia gli investimenti diretti sia quelli indiretti.
Gli investimenti diretti sono rappresentati da:
Gli investimenti indiretti sono invece costituiti da:
→ Contributi pubblici
Tra i valori input vanno considerati anche gli eventuali contributi in conto impianti ottenibili dallo SPV, i quali, se erogati, contribuiranno a ridurre il costo relativo alla realizzazione del progetto d’investimento.
→ Ricavi operativi
I ricavi di esercizio distinti per tipologia (es. tariffari e non tariffari) devono essere determinati sulla base delle risultanze dell’analisi della domanda (attuale e potenziale) dei beni e/o servizi che saranno prodotti.
→ Costi di gestione
La natura dei costi operativi dipende dalle modalità di gestione dell’impianto.
Se il gestore è la società di progetto, nel piano troveranno rappresentazione tutti i costi inerenti alla gestione dell’impianto, quali, ad esempio:
Nel caso invece di gestione affidata a un operatore esterno, la principale voce di costo sarà rappresentata dalla commissione pagata a tale soggetto per lo svolgimento della propria attività.
→ Ammortamenti
È necessaria la definizione del piano di ammortamento relativo all’investimento iniziale e agli altri oneri capitalizzati.
→ Imposte
L’impatto economico - finanziario della gestione fiscale va esplicitato tenendo conto delle modalità di calcolo e di versamento:
→ Capitale Circolante Netto (CCN)
La dinamica di tale investimento può essere analizzata considerando le seguenti variabili:
→ Fonti di copertura del fabbisogno
Le modalità di finanziamento prescelte per la copertura del fabbisogno finanziario generato dal progetto, vanno distinte fra debito, capitale di rischio e altri mezzi propri.
Normalmente gli sponsor desiderano minimizzare il versamento di capitale di rischio e posticipare il più a lungo possibile il momento del versamento; l’entità del capitale di rischio è però fondamentale, in quanto conferisce credibilità all’iniziativa.
→ Debt service reserve
Rappresenta l’accantonamento che i finanziatori chiedono a titolo prudenziale ed è normalmente commisurato a un certo numero di mesi di servizi del debito.
Una volta individuati i dati di input, il successivo passo è la redazione dei bilanci previsionali relativi agli anni compresi nel periodo di pianificazione.
Da un punto di vista operativo, la costruzione di un bilancio previsionale richiede i seguenti passaggi logici:
Tavola 3 - Le fasi per la costruzione del bilancio previsionale
Tipicamente un piano economico finanziario è costituito dai seguenti prospetti:
A titolo esemplificativo, le tavole 4 e 5 riportano rispettivamente il modello tipo di Conto Economico e il modello tipo di Stato Patrimoniale, utilizzabili nella predisposizione di un piano economico finanziario.
Tavola 4 - Prospetto tipo del Conto Economico
Tavola 5 - Prospetto tipo dello Stato Patrimoniale
Poiché, come si è detto, il progetto viene valutato dai finanziatori principalmente (anche se non esclusivamente) per la sua capacità di generare flussi di cassa, quali principale garanzia per il rimborso del debito e per la remunerazione del capitale di rischio, il piano economico - finanziario deve dimostrare la capacità del cash flow atteso di coprire:
A tal fine, occorrerà concentrarsi soprattutto sull’analisi delle componenti operative del flusso di cassa del progetto, cioè la differenza tra entrate e uscite prima dell’inclusione nel cash flow statement delle componenti di natura finanziaria (quote capitali e quote interessi, alimentazione delle riserve account e dividendi agli sponsor) (Tav. 6).
Tavola 6 - La struttura del flusso di cassa operativo
La conoscenza delle componenti operative del flusso di cassa, infatti, è critica per i seguenti motivi (nota)
:
Come illustrato nella tavola 5, i flussi di cassa operativi di un project finance presentano un andamento particolare, variabile con il ciclo di vita dell’operazione.
Tavola 7 - Dinamica dei flussi operativi cumulati di un project financing
Nella fase di costruzione, in mancanza di ricavi, il flusso di circolante della gestione corrente è nullo, mentre è addirittura negativo il flusso di cassa operativo, in considerazione dei notevoli investimenti richiesti per la realizzazione del progetto; in questa fase, il fabbisogno finanziario è coperto da azionisti e finanziatori (tav. 8), secondo tre diverse modalità alternative (nota)
:
Tavola 8 - La copertura del fabbisogno finanziario nella fase di costruzione
Durante la fase operativa, invece, iniziano a prodursi i ricavi; i flussi di cassa diventano perciò progressivamente positivi e possono essere destinati al rimborso del debito contratto in conto capitale e in conto interessi.
La parte di tali flussi che residua è inoltre disponibile per la remunerazione del capitale di rischio (Tav. 9).
Tavola 9 - Fase operativa: la destinazione del flusso di cassa operativo
Per valutare la convenienza economica di un’operazione di project finance i criteri a quali si fa maggiormente ricorso sono il VAN (Valore Attuale Netto) e il TIR (Tasso Interno di Rendimento).
→ Il VAN
Il VAN rappresenta la ricchezza incrementale generata dall’investimento, espressa come se fosse immediatamente disponibile nell’istante in cui viene effettuata la valutazione.
Analiticamente esso risulta determinato come somma algebrica dei flussi di cassa operativi attesi dalla realizzazione dell’intervento, scontati al tasso corrispondente al costo stimato del capitale investito.
Perché un progetto venga valutato positivamente, il VAN deve essere positivo; ciò, infatti, testimonia la capacità del progetto di liberare flussi monetari sufficienti a ripagare l’esborso iniziale, remunerare i capitali impiegati nell’operazione e lasciare eventualmente risorse disponibili per ulteriori destinazioni.
Il tasso di sconto che deve essere utilizzato per l’attualizzazione dei flussi di cassa deve rappresentare il costo del capitale necessario a finanziare l’investimento.
A tal proposito, viene utilizzato il cd WACC (Weigthed Average Cost of Capital), un tasso che rappresenta la remunerazione media del capitale, sia di rischio sia di debito (suddiviso in debito principale e debito secondario).
La formula per il calcolo di tale tasso è la seguente:
Il tasso di sconto così determinato rappresenta in maniera compiuta il costo del capitale nelle sue diverse componenti - capitale di debito e capitale di rischio - tenendo anche conto:
→ Il TIR
Il TIR è quel tasso che rende il VAN uguale a zero, ossia che rende l'investimento iniziale perfettamente uguale al valore attuale di tutti i flussi netti di cassa (comprendenti nelle uscite anche il rimborso del debito e il pagamento dei dividendi).
La valutazione del progetto viene effettuata confrontando il TIR con il costo stimato del capitale investito: se il primo è superiore, l’investimento è conveniente, in quanto il costo delle fonti di finanziamento sono inferiori rispetto al rendimento.
La “sostenibilità finanziaria” è la capacità del progetto di generare flussi monetari sufficienti a garantire il rimborso dei finanziamenti e un’adeguata redditività per gli azionisti.
La sostenibilità finanziaria di un progetto può essere espressa anche in termini di bancabilità, facendo riferimento a particolari indicatori capaci di valutare il margine di sicurezza su cui i soggetti finanziatori possono contare per essere garantiti sul puntuale pagamento del servizio del debito.
I principali coefficienti di copertura considerati sono due:
→ Il DSCR è pari al rapporto tra il flusso di cassa operativo e il servizio del debito per quota capitale, quota interessi e commissioni in ciascuno degli anni di vita operativa del progetto.
Il significato di tale indice è di facile interpretazione: un valore uguale o superiore all’unità rappresenta la capacità dell’investimento di liberare risorse sufficienti a coprire le rate del debito spettanti ai finanziatori.
Un valore del quoziente superiore a uno, indica la possibilità, una volta rimborsato il debito, di erogare dividenti agli azionisti.
→ Il LLCR è il quoziente tra la somma attualizzata dei flussi di cassa disponibili per il Debt Service, compresi fra l’istante di valutazione e l’ultimo anno previsto per il rimborso dei finanziamenti, e il debito residuo considerato allo stesso istante di valutazione.
Il numeratore del rapporto rappresenta quindi il valore (attuale) dei flussi generati dal progetto su cui i finanziatori possono contare per il futuro rientro delle somme ancora dovute (espresse al denominatore).
In virtù di quanto esposto risulta pertanto chiaro che, più l’indice di copertura considerato assume valori superiori all’unità (punto di equilibrio), maggiore risulterà la solidità finanziaria dell’investimento e la garanzia del rimborso ottenuta dai finanziatori.
DOI 10.4439/cf3
Schema di asseverazione di un piano economico – finanziario relativo a un progetto preliminare presentato da un promotore d’infrastrutture ai sensi dell’art. 37 – bis della legge n. 109/1994
Gentili Signori,
in relazione al progetto preliminare………………………………nonché alla relativa documentazione e ai dati che ci avete presentato in data ………………, vi facciamo presente quanto segue.
Premesso che:
la Banca ………………….. assevera l’allegato piano economico e finanziario predisposto dalla vostra società attestandone la coerenza nel suo complesso sulla base:
La Banca ha inoltre verificato la congruenza dei dati forniti nel piano economico e finanziario con la bozza di convenzione presentata dalla vostra società.
Nello svolgimento dell’attività di cui sopra, la banca si è basata su dati e documentazione relativi al progetto da voi fornitici che non sono stati sottoposti a verifiche di congruità.
La vostra società si assume pertanto ogni responsabilità circa la veridicità e congruità dei suddetti dati e dei documenti presentati al riguardo nonché, più in generale, di qualsiasi altra informazione comunicata alla banca ai fini della redazione del presente documento.
Il presente documento non costituisce in alcun modo impegno da parte della banca al finanziamento del progetto.
La presente asseverazione è resa alla vostra società con l’espresso avvertimento che:
Come precisato dall’Autorità per la vigilanza sui contratti pubblici, con la determinazione n. 1 del 14 gennaio 2009 nell’asseverazione non rientra la valutazione della correttezza dei dati utilizzati per il piano economico-finanziario (ad esempio la domanda di servizio o la dimensione del bacino di utenza); l’asseverazione deve attestare la coerenza e l’equilibrio del piano e la capacità del progetto di generare cash flow tali da remunerare il capitale di rischio. Inoltre l’asseverazione non costituisce un impegno per la banca al successivo finanziamento del promotore
Bibliografia
Monti E., Manuale di finanza per l’impresa, Isedi, Novara, 2006.
Gatti S., Manuale del project finance, Bancaria editrice, Roma, 2006.
Forestieri G. (a cura di), Impresa, banche e mercati finanziari, Milano, 2007.
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