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Responsabilità sociale e compliance

Sicurezza sul lavoro

05 Settembre 2011 • di Roberto Rocchegiani

Quando il DPI diventa un gadget

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Qualsiasi indumento, dispositivo, oggetto se indossato per costrizione diventa irrimediabilmente un fastidio, qualcosa che limita la nostra libertà.
In tema di DPI (Dispositivi di Protezione Individuale), questo argomento diventa fondamentale.
Nella vigilanza e soprattutto nel regime sanzionatorio per la mancata osservanza delle disposizioni di prevenzione, il mancato utilizzo dei DPI è di quotidiana gestione.
 

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Nella vigilanza e soprattutto nel regime sanzionatorio, per l’inosservanza delle disposizioni di prevenzione, il mancato utilizzo dei DPI è fatto di quotidiana gestione.
Se vediamo un’impalcatura con lavoratori che utilizzano l’elmetto, il DPI per eccellenza, perché atto a proteggere la parte più nobile del nostro corpo, potremmo tranquillamente pensare “qualcuno li ha avvisati di un controllo imminente” oppure “questa è una ditta seria”.
Vediamo gli obblighi normativi e poi come divenire una “ditta seria”.

 

Decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81, integrato con:

  • Legge 7 luglio 2009, n.88;
  • Decreto legislativo 3 agosto 2009, n.106

Estratto:
SEZIONE I – MISURE DI TUTELA E OBBLIGHI

Articolo 18 - Obblighi del datore di lavoro e del dirigente
f) richiedere l’osservanza da parte dei singoli lavoratori delle norme vigenti, nonché delle disposizioni aziendali in materia di sicurezza e di igiene del lavoro e di uso dei mezzi di protezione collettivi e dei dispositivi di protezione individuali messi a loro disposizione;

TITOLO III – USO DELLE ATTREZZATURE DI LAVORO E DEI
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE
Articolo 74 - Definizioni

1. Si intende per dispositivo di protezione individuale, di seguito denominato “DPI”, qualsiasi attrezzatura destinata ad essere indossata e tenuta dal lavoratore allo scopo di proteggerlo contro uno o più rischi suscettibili di minacciarne la sicurezza o la salute durante il lavoro, nonché ogni complemento o accessorio destinato a tale scopo

Articolo 75 - Obbligo di uso
1. I DPI devono essere impiegati quando i rischi non possono essere evitati o sufficientemente ridotti da misure tecniche di prevenzione, da mezzi di protezione collettiva, da misure, metodi o procedimenti di riorganizzazione del lavoro.

 

Valutazione Stress da lavoro correlato – Metodologia ISPESL


 

  


Come vedete dall’estratto del nostro D.Lgs. 81/08, il datore di lavoro che consegna come ultima difesa il DPI al lavoratore, deve prendersi anche cura di richiederne l’osservanza. La formazione/informazione è d’obbligo, ma se non fosse sufficiente, il datore deve fornire anche prova di una richiesta formale dell’osservanza dell’utilizzo, il che, tradotto in termini quotidiani significa: richiamare (per iscritto) il lavoratore che contravviene all’utilizzo dei DPI e se non fosse sufficiente sanzionare con multe il tutto fino all’attivazione delle estreme conseguenze previste dal contratto di lavoro (es. dopo il terzo richiamo scritto, si può procedere al licenziamento).

La valutazione dello Stress da lavoro correlato, ci fornisce un’importante suggerimento; infatti, quando si parla di contenuti del lavoro, il quesito n.7 (si veda l’estratto sopra inserito) recita espressamente in merito all’adeguatezza dei DPI (e fin qui rientriamo nelle disposizioni del D.Lgs. 81/08), ma aggiunge il termine confortevole, e rendere confortevole un DPI non sarà così facile.
A questo punto per uscire dai canoni del “ti fornisco il DPI quindi UTILIZZALO o ti MULTO” consideriamo il nostro lavoratore un CLIENTE al quale dobbiamo VENDERE il DPI.

Che cosa viene fatto normalmente per far sì che un cliente scelga il nostro prodotto ?

  1. un’analisi del mercato di fornitura: verifichiamo se in commercio ci sono DPI che possono esser più confortevoli e soprattutto che possano piacere di più. In questa ricerca possiamo anche chiedere dei campioni in prova, ergo gratis;
  2. la selezione del prodotto: se dovete scegliere un DPI la miglior persona sulla quale effettuare queste prime prove sono proprio i componenti dello SPP. Saranno loro a testare per primi il DPI fino a convincersi che il DPI è migliore di quello attualmente in uso;
  3. lo spot pubblicitario: così facendo i componenti del SPP (Servizio Prevenzione e Protezione), avranno un’importante occasione di mettersi in evidenza e comunicare con i lavoratori “de visu”, realizzando così un ottimo sistema per conoscere e farsi conoscere;
  4. Il CRM del DPI: con gli RLS si decide di inserire un nuovo DPI; questo sarà il momento nel quale innescare il processo virtuoso di miglioramento. Stabilite di consegnarlo a gruppi di lavoratori, parlando personalmente ad uno ad uno, illustrando i vantaggi del nuovo DPI. Inoltre, richiedete la compilazione della CHECK LIST DI GRADIMENTO;
  5. Il DPI diventa gadget: se la vostra scelta è stata giusta, i lavoratori non prescelti per la prova inizieranno a chiedervi il nuovo DPI, questo vi permetterà di creare un dialogo diverso con ciascun lavoratore. Siamo passati dalla consegna del DPI a tutti i lavoratori, per assolvere un obbligo, alla richiesta del lavoratore di ottenere il DPI. Se a questo aggiungiamo una soddisfazione individuale all’utilizzo del DPI, misurabile dalle check list di gradimento, potremmo tranquillamente affermare che il nostro prodotto DPI ha avuto un successo di mercato.

 

DOI 10.4439/rsc15

 

Esempio di check-list di gradimento DPI

In allegato un esempio di check-list per verificare il livello di gradimento del DPI da parte del lavoratore, analizzando il livello di:

  • protezione
  • ergonomia
  • manutenzione
  • sostituibilità

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